Vincitori Talent Prize 2022

Simona Andrioletti

Simona Andrioletti

La giuria del premio ha assegnato il primo premio del Talent Prize 2022 all’opera “Defence.What do you do with your anger?”, un video dell’artista Simona Andrioletti, bergamasca classe 1990 che con i suoi lavori spinge le dinamiche della collaborazione, sfidando l’idea di paternità artistica lasciando che altre persone interferiscano con il processo di creazione delle sue opere. 

L’opera è un collage di found footage in cui assistiamo ad un susseguirsi di situazioni in cui diverse persone cercano, in diversi modi, di difendersi da situazioni di sopraffazione fisica, emotiva e ambientale, senza riuscirci. Talvolta perché il problema è inaffrontabile, in altri casi perché la modalità di difesa che attuano è autodistruttiva e porta i protagonisti a ridicolizzarsi davanti alla camera di un qualsiasi smartphone di una qualsiasi persona che, vigliaccamente, riprende divertita.

I video sono stati ri-filmati da uno smartphone che ha ripreso il monitor di un computer, come a replicare quel meccanismo perverso di voyeurismo e “Schadenfreude” divertito per cui in una situazione di pericolo, il passante, invece di aiutare, filma la scena.

SECONDO E TERZO CLASSIFICATO

Anche quest’anno inoltre la giuria ha voluto individuare, tra i finalisti, un secondo e terzo classificato, come segno di riconoscimento per una ricerca convincente e prospettica. Si tratta di Leonardo Magrelli, classificatosi al secondo posto, con una serie di fotografie dal titolo “West of here” e di Gioele Pomante, arrivato terzo, con il video “Con affetto Gioele”.

GLI ALTRI FINALISTI

In mostra anche gli altri finalisti:

  • Marco Emmanuele con “Un raggio giallo”
  • Davide Sgambaro con “I push a finger into my eyes (kiss, Kick, Kiss) #4”, 
  • Alessandra Cecchini con “Postcards are always from somewhere else”, 
  • Federica Di Pietrantonio con “but I keep my head above water”,
  • Catalin Pislaru con “Billy’s lost books”, 
  • Valentina Perazzini con “Quand” 
  • Fabio Ranzolin con “Sweat pour like applause VI”.

I PREMI SPECIALI

Esposti al Museo delle Mura anche i premi speciali assegnati dal main sponsor e dai partner del concorso:

Il Premio Speciale Emmanuele F.M. Emanuele conferito a Giulia Berra con l’opera “Senza titolo”, un lavoro che gioca sul dualismo trappola/nido; una sorta di cornucopia di legno, si torce, ritrae e protende aggressiva nello spazio, coperta di spine d’acacia come aculei di un animale pronto a rivoltarsi. 

Il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte / Sezione Internazionale è andato al duo Grossi Maglioni con “Beast Mother Plateau”, un progetto che esamina la maternità, la relazione di cura e il suo potenziale trasformativo, traendo origine dal discorso post-femminista e antropologico, ma anche dall’esperienza diretta della maternità e dall’interazione con un gruppo di madri e bambini.

Il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte / Sezione Emergenti assegnato a Giovanni Copelli con “Pescheria”: partendo da un modello classico, un mercato del pesce barocco, l’artista compone un nuovo immaginario all’interno del quadro, di cui rimane la forma ma cambia radicalmente la sostanza, una pittura a tratti ambigua, che porta in sé le tracce del processo di fusione e ibridazione che le ha generate.

Il Premio Speciale UTOPIA, la società leader in Italia nell’attività integrata di Public & Legal Affairs, Corporate Communication & Digital Strategies, è stato consegnato dall’amministratore delegato Giampiero Zurlo a Nuvola Ravera, artista classe 1984, che ha presentato l’installazione “Peeling Agency – The fun they had”, composta da una serie di urne trasparenti contenenti i trucioli in gomma esito di una performance. L’azione di Nuvola Ravera consiste in uno “scrub” da parte di un’agenzia fittizia (P.A.), delle pareti dei luoghi dell’arte, con gomme da cancellare. Una spellatura del sedimento culturale che dà vita a conserve in polvere dei mondi dell’arte.

il Premio Speciale INSIDE ART assegnato Teresa Giannico per il lavoro “You will return, you will return”, l’opera è una fotografia che ritrae un volto frutto di una sovrapposizione di foto trovate sul web, attraverso una ricerca per immagini simili. Una riflessione sulla rielaborazione dell’immagine attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie che richiama, solo in apparenza, un dipinto tradizionale.